Pagina:Mantegazza - Elogio della vecchiaia.djvu/181

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Noi realmente non godiamo e non soffriamo che il momento presente. In ciò siam tutti eguali, giovani e vecchi, ricchi e poveri, genio e volgo.

Il passato non ci appartiene che in immagini conservate dalla memoria; l’avvenire non è nostro che nelle sembianze che ci dipinge la speranza o il timore, il desiderio o la paura.

L’uomo più potente e più fortunato, ricco di tutte le energie del pensiero e del sentimento, non può che rendere il piacere più intenso, chiamando in amoroso convegno con le piacevoli sensazioni del presente la folla più gaia delle memorie passate e delle speranze dell’avvenire.

Il selvaggio e l’idiota non hanno che una debolissima capacità di concentrazione e alla scena reale del presente non