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166 Le memorie nel vecchio


le gioie del passato e spesso cacciamo via le tristi immagini dei dolori patiti.

Dolori e gioie son ripartiti fra gli uomini con ingiusta misura, per colpa nostra e della fortuna; ma la memoria serba come tesori i dolci ricordi e cancella i dolori; e anche quando questi furono forti, dopo i lunghi anni, si dipingono nell’orizzonte lontano come mesti fantasmi, che ci commuovono, ma non ci fanno soffrire. Il dolore si è trasformato in malinconia e questa è spesso cara, nè la vorremmo cancellare dalle nostre emozioni. Se potessimo ricordare affatto i nostri cari morti e gli amori sepolti e gli amici lontani per sempre, ci vergogneremo di noi stessi come di una viltà.

Nei nostri giardini, se siamo appassionati cultori di fiori, abbiamo sempre anche il geranio notturnino, modesto nelle foglie, triste nei fiori; ma questi, piccoli e oscuri, quando tramonta il sole emanano un profumo acuto come di aromi orientali portati da un vento lontano. E quel profumo dura tutta la notte e scompare col crepuscolo dell’alba.