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pranzo poteva infatti classificarlo nel mio Sistema hominis con questa breve definizione zoologica:

Negoziante amburghese, d’anni 35, con 32 denti sanissimi e uno stomaco da digerire il lavoro di 320 denti; tutto biondo, tutto rosso; ha sempre fame e trova assai lungo il tempo che corre fra il luncheon (ora 1 pom.) e il pranzo (ore 4.)

Nè quel giorno, nè poi fino a Bahia, dove il mio vicino era diretto, io potei penetrare d’una linea attraverso quei lardelli amburghesi. In qualunque punto si gettasse lo scandaglio, in qualunque piega del suo carattere io facessi penetrare il mio trequarti esploratore, io non trovava che lardelli e gaudio senza fine.

Mi rivolsi dunque all’altro vicino, ma in quel primo giorno non potei averne che monosillabi e mi guardai bene dal perturbare quella felicità sconfinata che non poteva nè voleva occuparsi d’altro. Egli era di una distrazione senza pari, e quando gli domandava il sale mi dava il vino, e a chi da lungi gli reclamava una salsa, dava del pane. Sublime distrazione degli uomini veramente felici: atmosfera impenetrabile che li corazza e li isola dal mondo!

Dopo il pranzo l’onda si fece grossa, e i passaggeri si ritirarono nelle loro cabine a scongiurare quel lucifero che si chiama il mal di mare; ed io, rimasto fino a tarda notte sdraiato sopra un banchetto del cassero, vidi rimaner sempre fermo alla prora il mio inglese, che guardava innanzi a sè, e nella brevissima passeggiata che faceva non sapeva giunger mai fino all’albero maestro e con viva impazienza ritornava, e presto presto, alla sua prora e al suo orizzonte di felicità, che il bujo della notte non poteva nascondergli.

Vi sono curiosità febbrili, ardenti, pruriginose che hanno la forza di una passione, e tale era il mio desiderio di conoscere quell’uomo felice, quell’uomo dalle labbra inglesi e dal capo italiano. Un presentimento mi diceva che quell’uomo sarebbe un giorno mio amico. Io avevo allora ventidue anni, e l’ignoto o il fantastico mi inebriavano in quella prima e calda giovinezza.

Il dì seguente prima della colazione sapeva già che