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144 conc. gen. dell’equil. econ. [§ 7-9]


7. Lo studio dell’economia pura ha tre parti: Una parte statica — Una parte dinamica che considera equilibri successivi — Una parte dinamica che studia il movimento del fenomeno economico.

Tale divisione corrisponde al concreto. Quale sarà, alla borsa di Parigi, il prezzo medio del 3% francese, oggi? Ecco un problema statico. Altri dello stesso genere sono: Quali saranno quei prezzi medii domani, domani l’altro, ecc.? Con quale legge variano quei prezzi medii; vanno crescendo, scemando? Ecco un problema di equilibri successivi. Quali leggi regolano i movimenti dei prezzi del 3% francese, cioè come il movimento nel senso del rialzo trascorre oltre al punto di equilibrio, onde è per sè stesso cagione di un movimento in senso contrario, come variano rapidamente o lentamente quei prezzi, con moto ora accelerato, ora ritardato? Ecco un problema di dinamica economica.

8. La teoria della statica è maggiormente progredita; pochissimi e scarsi cenni si hanno dalla teoria degli equilibri successivi; eccetto una teoria speciale, cioè quella delle crisi economiche, niente si sa della teoria dinamica.

9. Ora discorreremo esclusivamente della teoria statica. In essa si può considerare un fenomeno economico isolato, cioè, per esempio, la produzione e il consumo di una certa quantità di merce, oppure si può considerare un fenomeno economico continuo, cioè la produzione e il consumo di una certa quantità di merce, nell’unità di tempo. Come già abbiamo veduto, l’economia politica studia fenomeni che si ripetono (§, 1), che non sono accidentali, eccezionali, fenomeni medii; e quindi più ci avvicineremo