Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/253

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[§ 12-13] i gusti 243


Tornando all’esempio precedente, se si dovesse considerare il caso estremo in cui manca la tazza per prendere il caffè, non si potrebbe senza grave errore supporre l’ofelimità del caffè indipendente dalla tazza; ma, se invece si considera uno stato scostandosi poco da uno stato esistente, in cui cioè le variazioni sono solamente di avere una tazza un poco migliore o un poco peggiore, si può, senza grave errore, considerare l’ofelimità del caffè come indipendente dalla tazza. A stretto rigore, l’ofelimità del caffè per un uomo varia secondo lo zucchero, la tazza, il cucchiaio, ecc., che quell’uomo ha a sua disposizione: ma, se supponiamo un certo stato medio riguardo a tutte quelle cose, potremo, con grossolana approssimazione, ritenere che l’ofelimità del caffè dipende solo dalla quantità del caffè di cui un dato uomo dispone. Similmente l’ofelimità dello zucchero dipenderà dalla sola quantità di zucchero, ecc. Ciò più non sarebbe vero, ove si volessero considerare variazioni notevoli delle quantità o dei prezzi. Che lo zucchero costi 40 o 50 centesimi al chilogrammo ciò poco modifica l’ofelimità del caffè; ma, se non si potesse più avere zucchero, questo molto muterebbe l’ofelimità del caffè ed anche solo il crescere di prezzo dello zucchero da 50 centesimi a 2 lire il chilogrammo darebbe una variazione dell’ofelimità del caffè che non sarebbe da trascurare.

13. Concluderemo dunque che, se si vogliono ammettere variazioni molto estese, è necessario, almeno pel maggior numero delle merci, di considerare l’ofelimità di una merce come dipendente, non solo dalla quantità usata o consumata di detta merce, ma bensì anche dalle quantità di molte altre merci che contemporaneamente a quella si usano o