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332 l’equilibrio economico [§ 13-18]

luogo su quella linea. I produttori si avvicinano ad essa, se la concorrenza opera sui prezzi; essa si avvicina ai produttori, se la concorrenza opera facendo crescere il numero di quei produttori e le spese di produzione.

14. Tutto ciò corrisponde al concreto. Date le condizioni economiche di un paese, vi è un certo prodotto di grano all’ettaro che, per un possesso determinato, corrisponde al massimo utile, ed a quel prodotto si ferma il coltivatore. Il prezzo viene determinato dall’eguaglianza del costo di produzione, incluso quell’utile, e del prezzo che, per la quantità prodotta in tali condizioni, è disposto a pagare il consumatore. Naturalmente il coltivatore vorrebbe godere di un prezzo anche maggiore; ma ne è impedito dalla concorrenza.

15. L’economia usuale aveva avuto qualche sentore della differenza tra i casi che abbiamo esaminati; ma non era mai giunta ad averne un concetto preciso, e neppure sapeva dare ragione de’ modi diversi coi quali opera la concorrenza.

16. Se nel caso ipotetico ora considerato vi è chi opera secondo il tipo (II) di fenomeni, il punto di equilibrio sarà l'' ove la linea dei baratti m c d è tangente ad una curva di indifferenza del produttore, poichè è quello il punto ove c’è il massimo utile. Se un poco diversa fosse la forma di m c d, quel punto potrebbe trovarsi in vicinanza di l'.

17. Se chi consuma è anche chi produce, seguirà la linea delle trasformazioni complete h l k e il punto di equilibrio sarà dato dal punto di tangenza di quella linea e di una linea di indifferenza dei gusti.

18. Potrebbero anche esservi consumatori i quali avendone podestà, imponessero ai produttori di se-