Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/354

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344 l’equilibrio economico [§ 48-51]

delle trasformazioni complete, si vieta loro di recarvisi.

49. I coefficienti di produzione sono determinati dalla libera concorrenza in modo da assicurare il massimo di ofelimità (App., 31). La libera concorrenza tende a rendere eguali i frutti netti dei capitali che si possono produrre col risparmio; infatti il risparmio è evidentemente trasformato nei capitali che dànno maggior frutto, sinchè l’abbondanza di quei capitali ne faccia cadere il frutto netto al comune livello. Tale eguaglianza dei frutti netti è pure condizione per ottenere il massimo di ofelimità dall’uso di quei capitali. Anche in questo caso la dimostrazione rigorosa si può dare solo colla matematica1; possiamo solo qui indicare come all’incirca segue il fenomeno.

50. Riguardo ai frutti dei capitali, si può osservare che, se il risparmio ottiene in un certo uso un frutto maggiore che in un altro, ciò indica che il primo uso è più «produttivo» del secondo; e perciò vi è vantaggio per la «società» a scemare il primo uso del risparmio per crescere il secondo; col che si giunge all’eguaglianza dei frutti netti nei due casi. Ma tale ragionamento è ben poco preciso e per niente rigoroso, onde, da solo, proverebbe proprio niente.

51. Un poco migliore, ma non molto, è il ragionamento che, escludendo ancora l’uso della matematica, si può fare pei coefficienti di produzione.

Le imprese li determinano per modo di avere il minimo costo; ma dalla concorrenza sono cacciate sulla linea delle trasformazioni complete; onde di tutto il loro lavoro godono coloro che ad esse ven-


  1. Cours, § 724.