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le strofe del marzo 1821. il cinque maggio. 199

italiana, tornò a nascondersi in Lombardia fino all’anno 1859, e solo fece capolino nella Rivista Contemporanea dell’anno 1856, dopo che il De Sanctis l’ebbe recitata a Zurigo.

Nel 1859 si ristampò, ma oramai come una poesia già vecchia, divenuta rara, non già come una lirica viva, eloquente, e piena di affetti vigorosamente italiani. Così essa tornò a dimenticarsi, e non si trova ancora, ch’io sappia, in alcuna nelle nostre antologie poetiche.1

  1. Mi giova qui pertanto rimetterla sotto gli occhi de’ lettori nella sua integrità:


    MARZO 1821

    all’illustre memoria
    DI TEODORO KOERNER
    poeta e soldato
    della indipendenza germanica,
    morto sul campo di lipsia
    il giorno xviii d’ottobre mdcccxiii
    nome caro a tutti i popoli
    che combattono per difendere o per riconquistare
    una patria


    ode

    Soffermati sull’arida sponda,
         Volti i guardi al varcato Ticino,
         Tutti assorti nel novo destino,
         Certi in cor dell’antica virtù,
              Han giurato: non fia che quest’onda
         Scorra più tra due rive straniere;
         Non fia loco, ove sorgan barriere
         Tra l’Italia e l’Italia, mai più!
    L’han giurato; altri forti a quel giuro
         Rispondean da fraterne contrade,
         Affilando nell’ombra le spade