Pagina:Manzoni - La rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859, Milano, 1889.djvu/32

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12 a. manzoni

liberazione. Un braccio vigoroso può bensì levare dal letto un paralitico, ma non dargli la forza di reggersi e di camminare. E fu una tanto breve, quanto povera illusione quella d’alcuni Italiani che, sulla fine del secolo scorso, speravano la libertà di questa o di quella parte d’Italia da una forza straniera, senza la cooperazione, anzi malgrado la repugnanza delle diverse popolazioni; le quali, se erano pur troppo lontane dal conoscere qual fosse la cagione primaria de’ mali, e come la salute delle parti non potesse venire che con la salute del tutto, avevano però la mente libera da fantasie rettoriche e da false analogie storiche, tanto da vedere in quel fìnto aiuto ciò che e’ era in effetto, cioè null’altro che una nova e più strana forma di dominazione straniera.

Era riservato dalla divina Provvidenza ai nostri giorni il raro incontro di que’ due ugualmente indispensabili mezzi.

Da una parte, un antico, e tanto più vivido germe di vita italiana in una provincia, in un Re, in un esercito; per mezzo del quale l’Italia potè prendere addirittura nell’impresa un nobile posto, e dare il suo nome a qualche illustre giornata; e dal rimanente dell’Italia, un’eletta di prodi accorsi a mescersi in quelle file, eludendo la custodia dei dominatori; e mille valorosi condotti, come a una festa, da un valorosissimo a conquistare a questa patria comune un vasto e magnifico tratto del suo territorio, da principio con l’armi, a un’immensa disuguaglianza di numero, come a prova dell’ar-