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Progettare e realizzare l’attività di scrittura su Wikipedia 87



9.4. - Dal punto di vista della fase di scrittura, occorre mettere in conto il diverso numero dei tavoli di lavoro degli studenti.

In un mondo perfetto, il tavolo di lavoro sarebbe uno solo, ossia la sandbox degli studenti1, su cui avvengono tutte le modifiche. Peraltro, questo è difficilmente ottenibile, perché (a) può darsi che gli studenti vogliano/debbano lavorare in contesti in cui non hanno rete e quindi non hanno accesso alla sandbox e (b) ritengano non opportuno mostrare agli altri studenti e alla docente un lavoro in fase embrionale e, infine, (c) ritengano che altri ambienti di lavoro, come il word processor, siano più familiari.

Quindi, solitamente, si avranno almeno due tavoli di lavoro: il tavolo “interno” del device studentesco e il tavolo “esterno” della sandbox. Se si lavora in gruppo, è possibile che vi sia ancora un terzo tavolo, dato da un qualche documento condiviso sul cloud, come un Google Document.

Alcuni di questi tavoli saranno creati proprio perché la docente ne sia estranea e, quindi, non si pone alcun problema di intervento.

Rispetto al tavolo di lavoro visibile, costituito dalla sandbox, la docente deve decidere se lasciare eventuali commenti alle bozze di lavoro sulla pagina di discussione della sandbox oppure su altri canali (in aula, via mail etc.). Il commento pubblico sulla sandbox ha queste caratteristiche: (a) è visibile anche da altri studenti e da altri editor; (b) si presta ad una facile osservazione diacronica: è facile osservare la stratificazione di una pluralità di commenti e le eventuali reazioni di correzione della studentessa (recuperabili dalla cronologia della sandbox) e (c) lascia una traccia più persistente (è facile da ritrovare il commento anche a distanza di molto tempo).

  1. Konieczny (2012, 24) consiglia di intervenire direttamente sul mainspace, senza usare le sandbox, per entrare subito in contatto con gli editor esterni. A mio avviso, invece, il passaggio sulle sandbox consente di strutturare il lavoro in maniera più limpida criticamente (perché consente di separare le revisioni interne da quelle esterne e di compararle più chiaramente).