Pagina:Marinetti - Il tamburo di fuoco.djvu/130

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essere velocissima, senza riposo. Ti amo, Mabima. Baciami, e aiutami con un ultimo bacio ad amare, più che te, il Sinrun!

Mabima.

Sono felice di morire con te per salvare ciò che ami più di me. Ora incomincia la notte ideale di cui mi parlavi nella foresta. Notte eterna, profumata e illuminata di fortune alte e definitive nel placido letto della morte. Tutti i giacigli della terra sono inadatti all’amore. Gemono sotto l’amplesso dei corpi, come belve schiacciate e gementi. I giacigli di foglie dell’oasi scricchiolano come passi di ladri. I giacigli dei ricchi sono pieni di gemme impertinenti che spiano. Ricordi i nostri primi baci nella lunga barca dai cento rematori?

Kabango.

Ricordo. Il vento del mare ci docciava con le perle del sudore dei rematori. Erano tutti lieti di offrirti la loro forza devota!

Mabima.

Ma tu ti trattenevi dal baciarmi per non offenderli!...

Silenzio.

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