Pagina:Marinetti - Il tamburo di fuoco.djvu/131

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Kabango, il letto della morte è muto, infinito, senza distrazioni, nè testimoni.

Scoppia in pianto.

Kabango.

Perchè piangi?... Non piangere, non tremare così. Povera Mabima!...

Lungo silenzio.

Ascoltami. Io sono già staccato dalla terra. Ma tu sei la primavera! Tu appartieni alla terra! Devi vivere! Va con Bagamoio.

Mabima.

No! No! Non disprezzarmi così. Non sono vile davanti alla morte. Il rimorso, soltanto il rimorso mi fa tremare. Non ho saputo custodire il Sinrun! Ecco l’irreparabile!... Ora tu non mi guardi più con gli occhi di ieri, pieni di fede! Ah! se potessi abolire ciò che fu! Tu meritavi tutto, tutto l’amore! Ed io non ho saputo amarti.

Lungo silenzio.

Non ho saputo! Perdonami.

Si getta a terra, scioglie la benda dal piede di Kabango e incolla la bocca sulla piaga avidamente.


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