Pagina:Marinetti - La cucina futurista, 1932.djvu/170

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i pranzi di nozze. Farà finta di soffrire o realmente sarà torturato da dolori di origine misteriosa lontana o vicina?

Poco importa. Tutti ridono. Molti divorano i funghi. Il cuoco, entrando inferocito, dà le sue dimissioni perchè offeso mortalmente dai sospetti e non dai funghi che sono innocentisssssssimi, verificatisssssssimi .

Segue un Fernet per tutti. Ma, sempre sotto l’eloquenza del cacciatore, vengono servite lepri e pernici cotte nel vino drogato. Ha confezionato lui stesso in cucina questa vivanda formata con la poltiglia di altre pernici quasi fradice e macerate con le vecchie robiole nel rhum. Vivanda da cacciatori.

Intontiti dalle parole, inebriati dal soavissimo profumo di cloaca soave, i convitati ne mangiano abbondantemente, inaffiandolo con barbera e barolo.

Riprende il cacciatore:

— «Fra tutte queste pernici, la più grossa, quella lì, mi è costata un inseguimento di dieci chilometri. Da un costone all’altro, nella stessa vallata, mi toccò scendere fino in fondo al torrente e risalire. Ne riconoscevo ogni volta le belle penne rossastre. Ora è finalmente ferma, cioè sembra viva, si muove forse ancora».

— «Per virtù ambulante dei vermi, si muove » — aggiunge il bellimbusto.

Lungo gelo nei commensali, che sostituisce il


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