Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/193

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voce di Santa Putredine divenne rôca... prese a miagolare affannosamente, a scatti, con lunghi singulti... E la sua cetra intanto mandava suoni discordanti e velati...

L’alchimista, subitamente impazzito, si slanciò fuori dalla finestra fra le braccia di Santa Putredine, per sfuggire al proprio ventre... al proprio ombelico lugubre, in cui piangevano soavi e nostalgiche le pupille di suo figlio!...

FAMONE

scuotendo brutalmente la tavola:

Taci, perdio!... Mi hai seccato!... Taci, o t’ammazzo!...(Contorcendosi, come per gli spasimi d’un avvelenamento) Ahi! Che dolore!... Ho male alle tempie, come se un trapano me le forasse!... Che farò per digerire quel maledetto re?...

PAPPONE.

Olà, pellegrino!... Cantaci ancora la Canzone del Rimorso! Cantaci le altre strofe!...

ALKAMAH

traendo dalla sua cetra accordi dolorosa

Meglio è per te che quel delitto atroce
sanguini per sempre sulla tua vita!
Il tuo sovrumano rimorso...

FAMONE

si alza, curvo sulla tavola, brandendo un enorme coltellaccio.

Vile intestino infernale! Prendi! Gli lancia il coltello nella bocca, con la destrezza di un giocoliere.