Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/209

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197 atto quarto

LA VOCE D’ANGUILLA.

Soccorso!... Sire!... Sono io... Anguilla!.. Ah!... Ah! Se avessi una scala di seta!... Baldoria!... Gettami una forchetta... un chiodo... qualche cosa!

SALAME

con un gran sussulto:

Che maiale, quell’Anguilla!... Mi s’arrampica su per la gola... Mi scuote le mascelle per sgangherarmele!... Ahi!... Mi s’afferra alle gengive! (con un muggito di rabbia)... e non posso nemmeno chiuder la bocca per mozzargli le mani, perchè temo di soffocare!.. Ah! che caldo!

Si rovescia all’indietro sulla sua seggiola, come sotto le tenaglie di un dentista.

Non l’ho masticato abbastanza!

Ad un tratto, un braccio guizzante balza fuori dalla bocca di Salame e vi rientra con la rapidità di una lucertola che si rintani nel suo buco.

RE BALDORIA.

Bravo Anguilla!.. Quel furbacchione è riuscito ad acchiappare una forchetta!... (Immerge la mano nella bocca di Salame) Anguilla! Dammi la mano!... Sono io!... Il tuo Re!

ANGUILLA

affacciandosi alla bocca del suo divoratore:

A voi, sire, i miei ossequi e la mia riconoscenza!... Ma i denti m’impediscono di venir fuori!...