Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/23

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atto primo 11

gione!... Le curve soavi del loro corpo, simili a colline lontane, m’invitano di continuo a nuove ascensioni, a nuove esplorazioni che hanno per scopo la scoperta di una qualche valle profumata di una qualche grotta incantata! Ma il panorama non ha che delusioni, per quel triste pellegrino ch’io sono!... Fiori putridi! Fragole fradicie, senza sapore, o rancide!... Il mio cuore ha sempre freddo, quando abbraccio una donna! E invano io mi tormento per penetrar nell’anima di lei!... Ahimè! Le femmine non sono che strumenti grossolani delle nostre solitarie lussurie!... Io non mi sento mai tanto solo come quando sono nel letto della mia amante!... Eppure, ella è giovane, calda e corpulenta!

Le donne?... Sono vesciche, che noi empiamo del nostro sangue di porco! Diventano, così, sanguinacci saporitissimi, ma non si lasciano mangiare! E ci s’annoia, perdio, a leccarne senza fine, appassionatamente, l’impermeabile pelle!... Io, le ho empite di vento, quelle vesciche!... Ma schiattano come bolle di sapone, non appena io le lanci nell’azzurro del cielo... Però, che noia... ora!... Dovrò modificare le dediche delle mie canzoni!

FAMONE

entrando da destra:

Al diavolo le donne!... Che bella cosa, l’essercene liberati!... Le donne non intendon nulla dei diritti e dei doveri dello stomaco!... E disprezzano l’Intestino universale! (Si odono le voci dei preti in «crescendo»). Ma ormai, se ne sono andate!... Tanto di guadagnato, per noi, mentre la carestia va estendendosi! Saremo meno numerosi all’as-