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254 re baldoria


Colui che grida, ritto su una vetta: «Finalmente respiro!» sta per soffocare!

La Libertà?... È il nostro slancio, a rapido volo, verso un azzurro sempre piiù vasto e più dissetante!

FAMONE

violentemente tratto dalle sue due jene a guinzaglio, s’avanza gridando formidabili bestemmie per spingere innanzi gli spettri affamati: ma questi rimangono immobili, come vinti da un superstizioso terrore, davanti alla tavola che li separa dall’Idiota

Per mille diavoli! Avanti!... Quando cesserete di dar retta a questo poltrone?... Ammazzatelo!... Avanti, maledetto somaro!... Avanti, rozza!... Avete dunque paura?... Noi vogliamo abbattere tutte le teste ambiziose, per imporre, nel Regno diei Citrulli, la divina Giustizia!...

L’IDIOTA

beffardo:

Ah! la Giustizia?!... Ecco invero uno scudo più ingombrante d’ogni altro, per un Citrullo possente come te!... Preferisco ancora la tinozza funebre di Re Baldoria, per difendermi!...

Frattanto, veli gialli e dorati si innalzeranno dalla ribalta, annebbiando di sogno sinistro la luce abbagliante della sala, per simulare i miasmi degli stagni, che si mescolano agli aliti violenti. L’orda impetuosa degli Affamati, sembrerà così gesticolare e azzuffarsi fantasticamente, da sempre, attraverso i secoli, nella polvere turbinante e nel rosso vapore delle battaglie immemorabili, sotto le mani stese di Santa Putredine.