Pagina:Marinetti - Scatole d'amore in conserva, 1927.djvu/29

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che in alto si libra;
e voi siete segnato dal Vigore primiero
che l’uomo riconquista fra le sabbie di luce
e di cui siete dotato dalle Tre Patrie
che tendono la vostra Lira al vento dell’Isterismo.
Voi ci avete cantato gli Eden di Splendore,
voi ci avete cantati gli astrali Burroni,
voi avete scoperto la nervosa bellezza
del Macchinismo folle che tormenta le Città,
e come un Mago puro che decifra e indovina,
voi, dopo la prodigiosa fantasmagoria delle isole,
oltrepassate il vortice delle Ebrezze sottili.
Nell’incubo del nostro Inferno di Rotaie
che serra il mondo nella rete delle sue maglie,
e strappa all’Elemento prigioniero il suo simbolo,
voi fucinaste la chiave d’Oro della grande Porta
e rivelaste il sogno isterico e lascivo
immerso nel Nulla del Male e della Bestemmia!
Sempre traendo la vostra ala sgomentante d’Icaro
non fusa dalla Folgore, nè sviata dall’Ebbrezza,
voi abbracciaste il segreto del Problema
E allora, scatenando le forze prigioniere,
voi rendeste leggieri il Granito e la Ghisa,
e superaste gli Ostacoli Balcanici
in groppa della vostra corsa veloce.
Cavalcate, o Poeta, fra i nostri Mali infiniti;
dovunque viaggi, il Vigore è fecondo.
Il supremo Ideale liberato dal Granito
s’invola e va a smarrirsi sui Limiti puri del Mondo.
Donate il nostro Universo coi vostri abili Ritmi,
varcate l’Assoluto che l’inerzia ci vela.
Telescopio, Proiettile, Pallone, Automobile,
servono alla vostra Rabbia di cogliere le Stelle.


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