Pagina:Marinetti - Scatole d'amore in conserva, 1927.djvu/30

Da Wikisource.

Visitate il vasto Cielo,
da cui dipendono tutti gl’Iddii,
rutilanti suicidi della Foresta degli Astri;
visitate tutto il Male dei Neroni viziosi
e tutto lo splendore che copre i Disastri.
Cantate! Scoppi ogni corda in scintilla,
e risuoni sotto le vostre dita
in Ritmi d’Oceano,
affinchè le foreste ritte sui Libani
vi benedicano la fronte
con un Cedro dalle Ali ampie.

Emile Bernard.


MARINETTI.

(Dal «Poema dei quarantanni»).

E te, Filippo Tomaso,
come il Re Franco bello,
convinto come l’Apostolo Cristiano,
te — pronunziamoti tutto
o lacerato da tutti i denti
MARINETTI,
nutrito di latte barbarico
e di pani di pila Voltaica,
amai, amo e amerò
come s’amano le finestre spalancate sugli uragani,
come s’amano i fondatori di città sulle aree infinite.
Oh tu, Fiamma di Genio vera
accesa nella carne miserabile del secolo, fulmine
che schermeggia coi fulmini da pari a pari:
tu che sai, pur stando volontario in anticamera
qual dentro
stia divina Donna sul Trono Poesia:

28