Pagina:Marinetti - Scatole d'amore in conserva, 1927.djvu/43

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cesco Cangiullo prese a calci un critico. Io ricevetti un appuntamento dalla signora berlinese per le due di quella notte.

Caldo spaventoso sul ribollente golfo palermitano che sembrava un vulcano colmo di lava. All'una tutti sudavano abbondantemente come sotto un sole tropicale. Con poco entusiasmo ma con curiosità entro nella camera della bella berlinese. Nel buio tocco le sue grosse braccia nude. Camera vasta, con due grandi finestre spalancate sul fiato africano del mare infuocato di stelle. Sudavamo tutti e due. Fui felice di sdraiarmi con lei sulla pietra nuda, lontano dai divani e dai letti torridi. Un’ora dopo mi disse:

— Ora accenderò, devi vedere la mia camicia da notte che mi sono fatta fare appositamente per te.

Ci alzammo. Luce. Colpo teatrale nei miei nervi. La sua camicia era formata con una bandiera germanica. Le due aquile imperiali battevano le ali sul ventre.

Fui sempre antitriplicista. Perciò mi piacque una seconda volta marciare su Berlino.

Dalla balordaggine germanica alle complicate raffinatezze parigine, c’è molta più distanza che dalla terra alla luna. Per una bizzarria del destino io conobbi e assaporai in un solo inverno quattro o cinque tipi di donna di una sensualità assolutamente anormale e eccentrica.

Mi sarei innamorato pazzamente di una giovane attrice ebrea, d’origine algerina, bruna, selvaggia, furba e scivolante, ambiziosissima, calcolatrice, grandi occhi enormi di liquorizia, bella bocca da


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