Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/264

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rati da miliardi di chilometri! Volli allontanarmi dal mondo e chiudermi in una opera astratta. Lavorai solo, assolutamente solo, poiché sentivo l’assurdità di offrire una vita cosí severa ad una donna. Ma le filosofie mi nausearono come le carcasse dei cammelli sulle carovaniere del deserto. Mi rivolsi alla religione cattolica e vi trovai soltanto un miserabile amore per la carne che piange! Non seppi adorare il mio cuore martirizzato! La sete di gioia assoluta che mi tortura non trovò ristoro nelle preghiere davanti alla croce. Il mio spirito non concepiva il sadico culto del sangue e delle piaghe. Come ammettere questo amore dei cristiani per colui che fanno soffrire a forza di peccati e che potrebbero non fare soffrire a forza di virtù? Assurdo l’amore della donna malvagia per il maschio che essa tradisce e dilania! Mi inginocchiai singhiozzando nella folla che recita dogmi tremendi e misteriosi, senza sentirli poiché se li sentisse ne rimarrebbe schiantata! Mi avventai contro i dogmi chiusi della Vergine Immacolata e della Trinità, e ricaddi senza più nulla di chiaro e di distinto nella mia mente. Mi rimpinzai di contraddizioni. Tagliai gli ultimi ponti con la vita e mi sprofondai nella mia anima buia, come in una catacomba senza fede. Ero ormai rovesciato nell’al di là senza orgoglio, senza amore, senza Dio, col terrore delle solitudini eterne.

Palumbo

Conosco il fascino dell’assurdo e gli abbandoni vili dell’immaginazione e il profumo inebriante delle pazzie; ma sono rimasto fiero di pensare, fiero di chiarire e ordinare le mie idee, pronto a difenderle contro le mille idee che le minacciano. Voi fortunata che possedete tutta la verità di Dio!

S.A. Simonetta

Più volte fui abbandonata da Dio, come i porti sono abbandonati dal mare. Questi rimangono aridi e tristi e pieni


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