Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/473

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Accidenti! Accidenti allo specchio! Mi ballava fra i due occhi la luce di quello specchio. Diabolico!

Voci

E’ ferito? E’ ferito?

Il macchinista

Si, mi sono ferito nel far leva sul freno. Un vero miracolo. Ho salvato la situazione. Ma dov’è il capostazione?

Voci

Viva Rara! Viva Rara! Viva Rara! Evviva il macchinista che ci ha portato Rara!

Il macchinista

Voglio parlare col capostazione. Bisogna arrestare quel maledetto portatore di specchi.

Voci

Viva Rara! Viva Rara!

Rara

elegantissima, con fasci di fiori fra le braccia, si fa largo nella ressa della folla:

Cari cittadini di Bravetta, ho seguito il mio cuore che delicatamente ha fermato il treno e mi ha preceduto fra di voi. Volete un discorso?... Volentieri.

Il seduttore di treni

nascosto con Imprecisi dietro il paravento, mentre la folla, dopo avere cercato invano il capostazione in ufficio, esce dalla porta-finestra:

Per carità, no! L’eloquenza sciupa la voce e contorce le labbra. Tutt’al più tre parolette tre silenzi due sussurri e un sospiro...

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