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dovuto anche al rhum e all’abuso della donna. Non siete certo inferiori ai bianchi. I quindicenni negri valgono i quindicenni bianchi. Farò di voi dei meccanici, dei fabbri, dei costruttori di città. V’ispirerò la volontà di sapere le relazioni che corrono tra il fuoco e l’acqua che bolle nella vostra pentola. Ora voi non vedete che una successione di fatti, un giorno vedrete un rapporto di causa e d’effetto. Credo nella perfettibilità della razza negra. Verrà un giorno in cui i negri penseranno fuori dalle loro sensazioni. Penseranno idee che non si pagano né servono a pagare, come queste: Bontà, Generosità, Patria, Progresso, Sacrificio, Ideale, Assoluto. Voi oggi non rispettate che la forza. Però se uno batte la propria madre, voi gli gridate: «Non fare cosí; è male». Se uno veglia sua madre morente, voi gli dite: «Ciò che fai è bene!». La vostra anima ha un solo modo di esprimersi: la musica. Ma siete musicisti ciechi e muti. I vostri strumenti hanno poche corde. I suoni oggi vi servono per aizzare le vostre danze. Esprimerete un giorno con suoni armonizzati i sentimenti misteriosi che vi tormentano il petto. Tutto vi sarà facile poiché avete avuto la fortuna d’incontrarmi. Io ho perfezionato quel principio di risparmio che si chiama chiteno. Ma lo avete inventato voi! Avete inventato i forni per la fusione del minerale di ferro e il modo di estrarre il sale dalle piante paludose. Siete dunque capaci quanto i bianchi. Li supererete. Dovete uccidere in voi la pigrizia, vizio dei negri. I maschi devono lavorare invece di rimanere i sorveglianti distratti del lavoro delle donne. La superiorità della femmina sul maschio deve cessare. Io che porto in me il sangue degli arabi, dei berberi, e dei negri, ho ucciso i vizi di queste razze e ho intensificato in me le loro virtù. Prodigio! Il sangue negro che scorre nelle mie vene, non soltanto rispetta il lavoro, ma lo ama come una voluttà. Non ho come voi imparato dagli Europei l’arte di mentire. Sul lavoro e la sincerità dovete costruire l’orgoglio d’essere negri. Ora un desiderio di prestigio vi attanaglia, al punto di spingervi a rubare qualsiasi simbolo di superiorità: un vetro colorato, un pezzo di stoffa... Questo è male, poiché non bisogna rubare. Ma è


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