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Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/544

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Lord Antiquity

scoppiando in singhiozzi, che sono imitati da tutti gli altri ambasciatori, e a poco a poco da tutti gli altri antiquari, pittori plagiari, capi Mollenti e popolo dei Mollenti:

Ah! Si, la nostra bella Venezia è irreparabilmente perduta.

Pattumol

slanciandosi nel centro del consesso:

No, no! Non è perduta, io, io Furr, capo dei Veloci, m’impegno a ricostruirla in dieci giorni, come era, tale e quale.

Mollazzon

cercando di sedare il tumulto violento:

Non comprendo. Chi siete? Cos’avete detto? Procediamo per ordine. Rispettiamo la procedura. Voi siete... Ah! Vi riconosco. Furr, il famoso Furr, Velocista, anzi capo dei Velocisti. Siete anche voi, se non erro, nemico dei Mollenti. Vi presentate dunque come avvocato difensore... Ma non siete avvocato, siete automobilista, anzi ingegnere presidente del Trust automobili e aeroplani. Non potreste legalmente vestir la toga. Ma già... Siete antitradizionale! Sta bene; il tribunale dei Mollenti vi accetta, eccezionalmente, come difensore. Parlate. Mi siedo e vi ascolto.

Lord Antiquity

scoppia di nuovo in un singhiozzo prolungato che sembra uno starnuto:

Venessia!...

Mollazzon

Salute! Siete raffreddato, Milord. Raffreddore dovuto alle nuove correnti d’aria create dal bombardamento.


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