Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/444

Da Wikisource.

ARGOMENT O

Perviene Adone a le delizie estreme,
e prendendo tra lor dolce trastullo
l’innamorata Diva e ’l bel fanciullo
a la meta d’Arnor giungono insieme.

Giovani amanti, e Donne innamorate,
in cui ferve d’Arnor dolce desio,
per voi scrivo, a voi parlo, or voi prestate
favorevoli orecchie al cantar mio.

Esser non può, ch’a la canuta ctate
abbia punto a giovar quel che cant’io.
Fugga di piacer vano ésca soave
bianco crin, crespa fronte, e ciglio grave.

Spesso la curva e debile Vecchiezza,
che gelate ha le vene, e Fossa vote,
incapace de l’ultima dolcezza
aborre quel che conseguir non potè.

Uom non atto ad amar, disama e sprezza
anco il tenor de Famorose note;
e ’l ben che di goder si vieta a lui,
per invidia dannar suole in altrui.