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Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/514

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111.Per distinguer l’imprese il fabro egregio
de l’ornamento nobile e sublime,
mischi di piú color, ma d’egual pregio
scelse e polí con ingegnose lime.
Tal che d’ogni divisa il vario fregio
le differenze in color vario esprime,
e con pietre diverse in un commesse
e scultura e pittura accoppia in esse.

ii 2. —■ Vedi marmi colá vivi e spiranti —

disse al suo bell’Adon Venere allora. —
Son famiglie d’Eroi, de’ cui sembianti
Virtú si pregia, e Poesia s’onora.

Hanno molto a girar gli anni rotanti
pria ch’abbian vita, e non son nati ancora.
Mosso Vulcan da spirito presago,
innanzi tempo n’adombrò l’imago

113.Tu dèi saver, che sotto ’l Ciel, secondo
il giro di quel fuso adamantino,
che la Necessitá rivolge a tondo,
mossa però dal gran Motor divino,
la serie de le cose al basso mondo
muta immutabil sempre alto destino,
e fra queste vicende anco le lingue
l’una nasce di lor, l’altra s’estingue.

114.La dotta cetra Argiva udrassi pria
su ’l Cefiso spiegar melati accenti,
e trarre a la dolcissima armonia
del mare Orientai sospesi í vènti.
Privilegio fatai di questa fia
di sacre cose innebriar le menti,
sollevando ai secreti alti misteri
de’ Numi eterni i nobili pensieri.