Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/575

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139.Or mira a l’ombra de la sacra pianta
fregiata il crin de l’onorate foglie
la Poesia, che mentre scrive e canta,
il fior d’ogni scienza insieme accoglie.
La Favola è con lei, ch’orna ed ammanta
le vaghe membra di pompose spoglie.
L’accompagna l’Historia, ignuda Donna,
senza vel, senza fregio, e senza gonna.

140.Vedi la Gloria, che qual Sol risplende,
vedi l’Applauso poi, vedi la Lode,
vedi l’Onor, ch’a coronarla intende
di luce eterna, onde trionfa e gode.
Ma vedi ancor coppia di Furie orrende,
che di rabbia per lei tutta si rode.
La persegue l’Invidia empia e crudele,
c’ha le vipere in mano, in bocca il fiele.

141.La maligna Censura ognor l’è dietro,
e quant’ella compone emenda e tassa.
Col vaglio ogni suo accento, ogni suo metro
crivella, e poi per la trafila il passa.
Posticci ha gli occhi in fronte, e son di vetro,
or se gli afftge, or gli ripone e lassa.
Nota con questi gli altrui lievi errori,
né scorge intanto i suoi molto maggiori. —

142.Ciò detto, di diaspri e d’alabastri
gli mostra un Arsenal capace e grande,
che sovr’alte colonne e gran pilastri
le sue volte lucenti appoggia e spande.
Turba v’ha dentro di diversi mastri,
ingegner’ d’opre illustri e memorande.
— Qui di lavori ancor non mai piú visti
soggiornan — dice — i piú famosi Artisti.