Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/574

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135.Opinion s’appella, e molte ha seco
ministre infami, e meretrici infide,
larve, ch’uscite del Tartareo speco
vengon de l’alme incaute a farsi guide.
Ed è lor capo un Giovinetto cieco,
ch’Errore ha nome, e lusingando ride.
D’un licore incantato innebria i sensi,
e lui seguendo, a precipizio viensi.

1 36. Mira intorno Astrolabi ed Almanacchi,
trappole, lime sorde, e grimaldelli,
gabbie, bolge, giornee, bossoli e sacchi,
labirinti, archipendoli e livelli,
dadi, carte, pallon, tavole e scacchi,
e sonagli, e carrucole, e succhielli,
naspi, arcolai, verticchi ed oriuoli,
lambicchi, bocce, mantici e crocciuoli.

137.Mira pieni di vento otri e vessiche,
e di gonfio sapon turgide palle,
torri di fumo, pampini d’ortiche,
fiori di zucche, e piume verdi e gialle,
aragni, scarabei, grilli, formiche,
vespe, zanzare, lucciole e farfalle,
topi, gatti, bigatti, e cento tali
stravaganze d’ordigni e d’animali.

138.Tutte queste che vedi, e d’altri estrani
fantasmi ancor prodigiose schiere
sono i capricci degl’ingegni umani,
fantasie, frenesie pazze, e chimere.
V’ha molini e palei mobili e vani,
girelle, argani e rote in piú maniere.
Altri forma han di pesci, altri d’uccelli,
vari, sí come son vari i cervelli.