Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/233

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299.Cosí dunque cangiar sinistra Sorte
può maniglie in manette? anella in nodi?
gli aurei monili in ruvide ritorte?
i fidi servi in rigidi custodi?
in vece d’Himeneo ti fia la Morte?
ti fiano i pianti epitalami e lodi?
ti fian, rivolta ogni allegrezza in duolo,
camera la prigion, talamo il suolo?

300.Havvi un irrevocabile statuto
che tra gli ordini antichi osserva Egitto,
e ch’a preghi d’Argene ha poi voluto
Cipro che qui per legge anco sia scritto.
Trovarsi in fallo un Cavalier caduto
con vergin Donna, è capitai delitto;
e ’l foco tra lor duo purga l’errore
di chi fu primo a discoprir l’amore.

301.Dico, che chi de’ duo fu prima ardito
di chieder refrigerio al chiuso foco,
convien che sia col foco anco punito,
che ’n ciò favore o nobiltá vai poco.
E s’avien che l’autor del primo invito,
preso ad un tempo in un medesmo loco,
sia dubbio, e che da l’un l’altro discordi,
Marte tra lor le differenze accordi.

302.Se fia che ’n pugna a l’un l’altro prevaglia,
è sottratto a le fiamme il vincitore.
Se nel tempo prefisso a la battaglia
manca a questo ed a quella il difensore,
il supplicio de l’un l’altro ragguaglia,
l’un come l’altro incenerito more.
Se I’una parte l’ha, l’altra n’è priva,
convien pur, che l’un péra, e l’altro viva.