Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/353

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99.Entra terzo in arringo il bel Clorillo,
Clorillo il bel, che ’n su ’l mattin degli anni
d’entrambo i genitori orbo pupillo
soffrí per morte intempestivi affanni.
Onde poi ch’ai dominio il Ciel sortillo
che tenner di Cirene i gran Tiranni,
stende lo scettro suo per quanto dura
il tratto de la Libica pianura.

100.I cadaveri in mummie ivi risolve
la mobil sempre e tempestosa arena.
Flutti di sabbia e turbini di polve
con oscura procella Africo mena;
e chi s’arrischia a tragittarla, involve
tra’ globi ognor de la volubil piena.
Stranio naufragio, onde sommerso uom pare
Nocchiero in terra, e Peregrino in mare.

101.Ma che non potè aviditá d’impero?
Ecco pur tenta in Cipro altre fortune.
Non è bianco il bel viso, e non è nero,
nere le ciglia, e le pupille ha brune.
Due stellette smorzate e due nel vero
volge la fronte innecclissate Lune,
di cui però (con vostra pace o stelle)
non ha l’ottavo Ciel luci piú belle.

102.Brunetta anco la chioma il tergo inonda,
un teschio di Leon gli fa celata.
Graziosa la bocca e rubiconda
né si restringe assai, né si dilata.
Mostra affabile aspetto, aria gioconda,
la statura è mezana e dilicata;
sí che ciascun di quella gente e questa
stupido insieme, e cupido ne resta.