Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/678

Da Wikisource.


195.Per incitar, per allettar con l’ésca
gli animi forti a la tenzon novella,
e perch’ai cori arditi ardir s’accresca,
un dolce premio a conquistar gli appella.
Vergine addita lor fiorita e fresca
nata in Corintho, e fra le belle bella.
Bianca vie piú che tenero ligustro,
e compito ha di poco il terzo lustro.

196.Fu beltá tanta ai fianchi di coloro
che deveano armeggiar, stimulo ardente,
perch’al valor che langue alto ristoro
i trastulli d’Amor recan sovente.
Tosto Brandin comparve, ed Armidoro,
l’un detto il feritor, l’altro il valente,
Gauro lo scarmigliato, Ormusto il fiero,
Cariato il rosso, c Moribello il nero.

197.Taurindo il Mosco, il Tartaro Briferro,
Argalto il Siro, il Persian Dúarte,
e Giramon, che si ben gira il ferro,
e Fulgimarte, il folgore di Marte.
Magabizzo e Spadocco, un ladro, un sgherro,
ambo or rivolti a piú lodevol arte.
Belisardo dal guado, Albin dal ponte,
Grottier dal bosco ed Olivan dal monte.

198.Mentre son questi in gara ed altri Eroi,
di cui la Musa mia l’opre non narra,
Hesperio Ispano, di cui prima o poi
uom piú audace non fu, prende la smarra;
e precorrendo i concorrenti suoi,
cacciasi il primo entro la chiusa sbarra,
indi la man toccando a la donzella,
con un sorriso altier cosí favella: