Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/732

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411.Venne d’Hircania ad occupar la reggia
la generosa Vergine Tigrina,
ed ancor la possiede e signoreggia
con quanta region seco confina;
Donna ch’a la beltá l’ardir pareggia,
de le feroci Amazoni Reina.
Ma ben che fusse d’un tal regno erede,
non s’appagò de la materna sede.

412.Sdegnò di star tra ’l Sero e ’l Messageta,
genti inumane, immansuete e crude,
né de l’Imavo l’arrestò la meta,
né ’l fren de la Méotica palude,
né ’l freddo Tanai, che quel passo vieta,
né ’l Caspio mar, che quel confin rinchiude,
si che con l’altre sue, che trattan l’arco,
non si spedisse a novi acquisti il varco.

413.La schiatta di costei (quant’ognun dice)
è di Pantasilea scesa, e d’Hettorre.
Valore ebbe dal Ciel quant’aver lice,
né Donna seco in leggiadria concorre.
Ma del sesso vini disprezzatrice,
l’amorose dolcezze odia ed aborre,
e ’l popol feminil governa e regge
con dura troppo e ’ntolerabil legge.

414.La legge de le femine guerrere,
che giá regnare al Termodonte in riva,
è tal, che sotto pene aspre e severe
del commercio degli uomini le priva.
Quinci avien che ciascuna è del piacere
per cui si nasce totalmente schiva,
e se non quanto a conservarle basta,
vivon vita tra lor solinga e casta.