Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/743

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455.Morgano, entro ’l cui petto il foco acceso
tempra col ghiaccio suo la gelosia,
accorto alfin del disusato peso,
del concetto innocente i segni spia.
Oltre il sen grosso, onde ’l sospetto ha preso,
gli accresce nel pensier la frenesia
il veder gonfie ancor le poppe eburne,
del nèttare d’Amor fontane ed urne.

456.La ritira in disparte, indi le chiede
con torvo ciglio e con severa faccia
de l’onor maritale e de la fede
le schernite ragioni, e la minaccia.
La sventurata, che da lui si vede
giá discoverta, di paura agghiaccia,
che di quel fiero cor le son ben noti
troppo tremendi e repentini i moti.

457.Yolea le labra allor allora aprire
la bella Donna, e raccontar la cosa;
ma non seppe il crudel tanto soffrire,
tal gli bollia nel cor rabbia gelosa.
Traendo fuor senza volerla udire
un suo spadon con furia impetuosa,
colpo tirò sí sconcio e smisurato,
che la tagliò da l’un a l’altro Iato.

458.Dico, che de la spada il fil le mise
sí per dritto nel corpo, ed a misura,
che la ruppe a traverso, e la divise
tutta per rnezo i fianchi e la cintura.
Con le gambe dal busto allor recise
quinci il tronco riman meza figura,
quindi il bel sen su ’l pavimento resta
a le braccia attaccato, ed a la testa.