Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/774

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cese (« ... Il re si è lasciato intendere di volermi fare un gran presente quando io lo presenterò [l’Adone] » [lett. n. 181]) col trionfale ritorno in Italia. Per stringere i tempi, ma forse anche pel solito timore che il poema, finito, sia esposto dio sa a quali perigli, il «benedetto Adone * è spedito, tuttora « imperfetto », allo Scaglia perché lo ristampi in Venezia, per l’Italia [lett. n. 185].

A Parigi, l’Adone è « achevé d’imprimer pour la premiere fois en Italien le 24. Avril 1623 »; la Lettre ou discours di Chapelain gli fu sufficiente viatico, forse, fin tanto che l’esplosione di ben altro Sole non ebbe cancellato, e per sempre, anche l’ombra in terra di Francia del « cavalier Marino ».

6 - Le edizioni successive

Di come si misero per il Marino le cose in Italia, sappiamo. Quando non potè farsi illusioni sulle proprie carte romane (« ... La Strage de’ fanciulli innocenti dorme, perché, avendo io giá qualche intenzione di dedicarla al papa, son tuttavia in dubbio, e non so quel che mi farò ... » [lett. n. 209]), riparò in Napoli, nel maggio 1624. Di li a un mese (decreto dell’11 giugno 1624) veniva proibita la ristampa dell 'Adone nei domini pontifici; un provvedimento che anticipava la successiva messa all’Indice (4 febbraio 1627). Marino — che nel frattempo era morto (a Napoli, il 25 marzo 1625) — è il primo dei tre scrittori del Seicento (gli altri: Ferrante Pallavicino e Michele Cicogna) di cui fossero messe all’Indice indistintamente le opere; ha ricordato recentemente Carlo Dionisotti che, dopo il caso di quella terna, per un provvedimento analogo, bisogna saltare al Giordani.

Quale, stando cosí le cose, la situazione delle edizioni del poema, dopo le due del *23 ?

Nel 1625 si ha una prima ristampa della veneziana, sempre pei tipi del Sarzina (pseudonimo di Giacomo Scaglia) e con un bel frontespizio in rame del Yalesio; nel 1626, una seconda ristampa, ovvero la terza veneziana, alla medesima insegna; sparito ormai il Marino, assai sciatta e scorretta, ma fornita d’una volonterosa Tavola dei nomi propri principali e delle cose notabili, riprodotta dal Balsamo-Crivelli nella sua edizione.

Perdute sono le tracce di quella edizione « pirata » anconitana, che aveva fatto arrabbiare il Marino. Alla Biblioteca Maldotti di Guastalla