Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/171

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Per dare a divedere al signor Schidoni di che qualitá di disegni io ho fatto scelta nel mio libro, le mando qui in una lista la nota di tutti i maestri, da ciascun de’ quali ne ho giá avuto almeno un paio, né mi resta da riscotere se non quelli del Serano e del Procaccino; ed insomma vi ho delle cose che non si vergogneranno forse punto di comparire a lato alle sue. E con tal fine, le bacio riverente la mano.

Di Torino [1614],

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AL MEDESIMO

Intorno allo stesso argomento. Accenna alla polemica col Carli.

Ebbi il disegno del signor Schidoni come scrissi a V. S., e veramente è bellissimo. Se non che non è secondo il verso della misura ch’io gli mandai; ma vedrò se a questo errore si potrá rimediare con l’intaglio. Farò pensiero sopra il particolare del suo accasamento, e nel libro degli Epitalami , ch’io darò in breve alle stampe, troverá senz’altro qualche dimostrazione dell’animo mio. Non posso a V. S. mandare alcuna copia delle mie Rime , perché non ne ho e solo un volume che me ne venne lo inviai subito all’ illustrissimo signor Cardinal Doria, a cui l’ho dedicate. Ma le dico liberamente che se ben ne avessi non lo manderei, tanto son disgustato delle scorrezioni. V. S. mi avisi ciò che le pare della Diffesa del signor conte Tesauro , se l’ha veduta il signor Stigliani e quel che ne ha detto. In Bologna intendo che si replica, ma l’assicuro che si renderá pan per focaccia. Mando qui inclusa la risposta al signor Guerrieri, a cui V. S. potrá supplire a bocca ringraziandolo del favore e dell’onore che mi fa.

Non prometto componimento alcuno pel dottorato di cotesto signore, perché so che il tempo è corto ed io al presente mi ritrovo occupatissimo con queste benedette stampe ed altre facende. Con che bacio a V. S. di tutto cuore le mani.

Di Torino [1614].