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CXLVII

Al medesimo

Protesta di non essere autore di scritti satirici contro lo Stigliani, e dá notizie di varie opere, specialmente della Sampogna.

Ho ricevuta l’ultima vostra delli 22 di gennaro insieme col pachetto dei paesaggi e del «cartello», con la proposta qual essa si sia. Ma la risposta dubito che sará poco migliore, poiché per la gran fretta che me ne avete data non ho avuto tempo di specolare, oltre che al presente mi trovo impiegato in altro ed ho tante facende per la testa che non mi lasciano applicare a si fatte cose. Ricevalo S. A. tal qual egli è; e se non le parrá degno di comparir, lo stracci, perché ho voluto piú presto servir male che disubbedire.

Resto molto disgustato che costi vadino in volta sonetti satirici contra lo Stigliani sotto mio nome, poiché io non gli feci mai né penso di farne, dovendomi bastare il risentimento che ne fo nell ’ Adone e la sferzata che gli do nel preambulo della Sampogna , come vederete. Sará certo invenzione d’alcuni miei nemici per irritarmi maggiormente addosso la rabbia di colui; e perciò desidero che coloro i quali mi sono buoni amici protestino per tutto la fraude e chiariscano il mondo che non son miei.

La stampa riesce correttissima: se non che in alcune prose che vanno innanzi ai versi vi è occorso qualche erroretto, ma non di molta importanza; del che fu cagione la mutazione del buon compositore che poi ha seguitato insino al fine. La dedicazione credo che piacerá a S. A., essendo un capriccio nuovo e ben tirato. Se fará meco qualche dimostrazione magnanima, mi accrescerá la volontá di far d’avantaggio. Non vorrei poi che voi vi scandalizaste che nel sudetto preambulo con l’occasione di nominar molti poeti moderni non abbia fatta menzione di voi, perché il mio pensiero è stato di parlar solamente di quelli che hanno dato qualche publico testimonio al mondo con le stampe in lode mia; ché altamente s’ io volessi far catalogo di tutti i miei amici e

G. B. Marino, C. Achilli ni e G. Preti, Lettere - 1.

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