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di disprangar cioppe vecchie. E senza piú, alla vostra buona grazia mi raccomando, pregando il Signore che abbia voi perpetuamente nella sua.

Di Parigi [gennaio 1620).

CLII

A Giovan Battista Ciotti

Pubblica protesta, premessa alla Sarnpogna, contro gli errori tipografici della Gale ria.

Io avea pensato di mandar costá a Vinegia molte dell’altre opere mie a stampare, mentre che qui in Francia si stampano V Adone e la Strage de’ fanciulli innocenti. Ma quando io era in procinto giá d’ inviarne alcuna, mi è sopraggiunta la Galeria giá da voi stampata si sconciamente, che in leggendola mi è venuta pietá di me stesso. Lascio la carta, la qual potrebbe pur passare, né mi curo del carattere, ancorché quello della prosa sia alquanto frusto. Parlo solo di quel che piú importa, eh ’è la pessima correzione. Com’ è egli possibile che il correttore, avendo innanzi il mio essemplare cosí netto, sia stato si poco diligente, per non dire sciocco, che non abbia saputo riscontrare i fogli impressi con la copia originale? Ho ritrovato confuso l’ordine, scambiata l’ortografia, alterate le parole, guaste le semenze, storpiati i sentimenti; né parte alcuna vi ha, insomma, in cui si vegga pur vestigio di buona forma. Benedetti li Giunti, il Manuzio, il Giolito e ’l Valgrisio, la cui memoria vivrá sempre onorata tra le stampe italiane ! Oggidí la stampa si è ridotta a semplice mercatura, e ne’ librai è tanta l’aviditá del guadagno che pospongono all’interesse la propria riputazione e quella dell’auttore.

Questo disordine mi ha fatto mutar deliberazione, e ho preso partito di far imprimere la mia Sarnpogna qui in Parigi, dove, quantunque non s’intenda cosí bene la nostra lingua, la mia assistenza ha supplito all’emenda di molti errori. Il pensier mio era d’ istoriarla tutta, ornandola di figure d’intaglio dolce