Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/298

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Non ho, dico, offeso V. S. in modo alcuno né secondo la forma dell’ ingiuria, la quale è la volontá, né secondo la materia di quella, la quale è il fatto. Non secondo la forma, perché non ho avuto intenzion d’offenderla, e niuna azzione è ingiuriosa se non è volontaria, si come determinano tutti i filosofi morali, tutti i leggisti, tutti gli scrittori di duello, e si come comprova il commune ed antico consentimento del mondo. Della qual mia intenzione nessuno può esser legitimo dichiaratore se non io medesimo, che la so sicuramente, ed a me e non ad altri s’ha in ciò da credere e da riportarsi; ché troppo esorbitante cosa sarebbe l’avere a toccare ai miei nemici di Bologna e di Parma il determinare qual sia il pensiero del cuor mio. A ciascuno appartiene e ragionevolmente si spetta la dichiarazion dell’animo proprio: e cosi s’usa e prattica giornalmente fra i cavalieri e fra i soldati e fra tutti gli altri generi d’uomini degni; le cui parole concernenti materia d’onore, quando per sorte s’incontri esser sospette di maldicenza, purché sieno spianate dal dicitore per cose non dette contra colui che si tiene offeso ma in altro sentimento, quel tale è obligato di stare alla soddisfazzione, ed esso dicitore rimane scolpato. Non ho offeso V. S. secondo la materia dell’ ingiurie, perché ho nominato il «cavalier marino» in proposito d’istoria naturale sottordinata a raccontamento d’azzion civile e non in occasion di biasimare amici o poeti. Sicché neanco per ragion di soggetto si può in quel luogo intendere di V. S., contrastando a ciò la benignitá del sito in che si trovano esser poste le mie parole. Anzi chi volesse tribuire a quelle non il primo senso, ch’è diretto e proprio, ma il secondo, che è sinistro e sforzato, bisognerebbe insieme credere ch’io dicessi di V. S., con poche cose possibili ad applicarsi, moltissime altre impossibili e discrepanti, le quali non possono convenire alla sua persona in veruna maniera. Il che sarebbe contra il consueto di simili allusioni amfibologiche, che usano di stendersi colla doppiezza dello scherzo a tutte le parti della finzione o almeno alle piú.

Le poche cose possibili ad applicarsi a V. S., secondo i predetti malevoli, sarebbono solamente queste tre: che V. S.