Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/111

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di fr. di g. martini. 91

recto è contenuto il trattato che io esamino in questo articolo: seguono due pagine vuote, poi il f.o 69 verso col 70 recto contengono il principio della traduzione in dialetto sanese del libretto de Ignibus di Marco Greco: segue il f.o 70 verso lasciato bianco, ed al 71 recto ha principio il codice de’ monumenti antichi, del quale parlerò nel seguente articolo III.

Codesto codice può ben dirsi originale, quantunque non sia tutto di mano dell’autore: fu egregiamente scritto da amanuense, e a tratto a tratto porta raschiature e correzioni di propria mano di Francesco di Giorgio, il quale disegnovvi pure le numerose figure che ne colmano i margini, dando loro giustezza d’effetto or co’ tratti, or coll’acquerello, e le piante riempiendole di tinta rossa o turchina. Le iniziali dei paragrafi sono dorate o turchine; quelle de’ capitoli dorate ed ornate, e con maggior eleganza ancora sono adorne le iniziali de’ libri.

Di questo codice, come pure delle sue copie, non trovo che altri ne abbia parlato fuorchè il Venturi e l’Omodei, i quali ciò fecero solo per incidenza e senza indagare chi ne fosse l’autore: che anzi pendeva l’Omodei a crederlo scritto da Leonardo da Vinci, contro la quale opinione molte prove e di tutta certezza si potrebbero addurre; io però per amor di brevità restringerommi a riunire per sommi capi quegli argomenti in forza de’ quali devesi credere essere questo il primo Trattato di architettura scritto dal nostro autore, primachè desse mano ai codici Sanese e Magliabechiano (1).

E prima di tutto dirò che trattandosi degli stessi oggetti, si discorre nel codice Saluzziano appunto come nel Sanese e nel Magliabechiano, e questa non è sola conformità di pensieri, ma assoluta identità di parole, per modo che trovansi a tratto a tratto gl’intieri paragrafi dall’autore trasportati dal primo codice al secondo, quindi dal secondo al terzo. Eguali affatto sono pure i disegni sì di architettura civile e militare, che di macchine, e se vi è differenza è nella quantità, poichè assai più numerosi sono i disegni nel codice I che non nei due seguenti: oltrecciò sono le dette figure pure anche eguali a quelle che vedonsi nelle più certe opere di Francesco, per modo che qui ha luogo l’ar-

  1. Chiamo codice I il Saluzziano, II il Sanese, III il Magliabechiano.