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stato sepolto (1). Appresso a Siena in un monte chiamato Vico, un’altra ragione si trova di tiburtino nero, più poroso degli altri e di più durezza, della quale perfetta calcina si può fare; e di questa si trova nella Mon- tagnola vicino al monte predetto in grandissima quantità. Non molto distante da questo monte è un fiume nominato Bolgione dove una vena di pietra si trova con tutti gli accidenti e apparenze di legno in durezza, in colore, con vene e nodi, la quale messa nel fuoco leva fiamma come legno; ma vero è che non si consuma sensibilmente, e messa in acqua discende al fondo, in modo che non vedendo il luogo proprio e la miniera sotterranea sua, da ogni sottile ingegno saria indicata legno: ha in se queste proprietà che mentre che arde moltiplica estraneo odore (2). Nella foce di Eugubio grande continuità si trova di una pietra assai bianca, e ha in sè soave odore, dura e atta a ogni edifizio. Queste adunque sono le principali specie di pietra atte agli edifizi: le altre che sono note sono buone per ripieno, non potendosi avere delle predette per alcuno impedimento.
CAPO VII.
I mattoni.
L’arte imitatrice della natura, secondo che afferma Aristotile nel secondo della Fisica (3), oltra tutte le altre pietre naturali, ne ha escogitata una della quale si fanno i muri perfettissimi, e ciascuna specie di edifizio: per notizia della quale prima è da determinare della materia di quella, di poi della forma. La materia si trova di più differenze; la prima è chiamata creta, della quale si fanno i vasi fittili, e questa perchè per se sola troppo si frange, non è meno accomodata se non