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canne a lire 6 la canna; fabbricollo un M.° Adamo di M.° Domenico da S. Vito Lombardo, con spesa egregia per que’ tempi di lire 33940. Andò poi a male l’opera, prima ancora che se ne cavasse frutto, e di questo danno e dell’impiego avutovi dal nostro ingegnere ne parlerò a luogo (1).

La tradizione de’ Sanesi dice opera sua la chiesa de’ PP. Osservanti della Capriola fatta nel 1474. Alcune parti però sono senza dubbio posteriori, come a dire la volta, che non fu ordinata (giusta le deliberazioni del gran consiglio, tomo 245, c. 12 ) che il 24 marzo 1485; tanto meno saranno sue quelle parti che dal portar lo stemma de’ Petrucci, dimostransi fatte da Pandolfo uomo principale della casata sua e tiranno della patria in epoca più tarda. Circa gli anni stessi, cioè certamente prima dell’andata sua in Urbino, disegnava egli in Siena il codice delle macchine, da me dichiarato nel catalogo di questi al N.° IV.

Era però anche quell’anno in Siena, come dal Ducale del 1474 ricavò il Romagnoli. L’anno seguente dipinse la tavola del Natale di Gesù Cristo con altre figure, pel convento de’ monaci Olivetani fuori porta a Tufi; vi scrisse a basso franciscvs georgii pinxit, ed ebbene fiorini cinquanta (2): lo stile è arido, ed inopportuno lo sfoggio di architettura in un tempio che forma il campo, ed accusa nell’autore inesperienza delle regole prospettiche. Ora è all’Istituto delle Belle-Arti.

Con maggiore probabilità che non per gli edifizi anzidetti, possiamo credere opera sua i due claustri di S. Francesco in Siena, cominciati circa il 1476 dal generale de’ conventuali, bresciano di nascita, ma fatto cittadino sanese, il quale nell’anno nel quale furono compiuti vi appose questa iscrizione: hoc clavstrvm et secvndvm fieri fecit frat. francisc. sanso de senis generalis minorvm mcccclxxxvii; il primo chiostro

  1. La pescaia de’ Fiorentini al lago di Fucecchio era molto minor opera di questa, della quale forse nacque l’idea nei Sanesi dacchè pensato aveva Pio II di fare un lago in quel di Pienza. Orcia flumine occluso, ac rivo ex Amiantae radicibus eodem derivato (Campanus, Vita Pii II in fine). Pochi anni dopo fu rifatto il muraglione della chiusa dell’Aniene a Tivoli da Innocenzo VIII, opera simile benchè avente un altro scopo (Fea, Disastro di Tivoli, pag. 60).
  2. Lettere Sanesi III, pag. 105 e 106.