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di fr. di g. martini. 59

con lettera, che verrà in seguito, dell’8 novembre, lo invia in campagna di Roma. Ecco la lettera del Duca (1).

«Mag.ci domini uti patres observandi. El mi occurre al presente un gran bisogno de la presentia di M.o Francesco de Giorgio architecto, vostro citadino: et perchè lui non po absentarsi de lì senza licentia et consensu de le M. V. S., havendo io grandissima fede in quelle, le prego quanto so et posso, li piaccia ad mia contemplatione concedere al prefato M.o Francesco la decta licentia, che con bona gratia de V. prefate S. possa venir ad servirmi per un mese, o un mese et mezzo al più alto: che per una volta le non mi porìano fare cosa che più grata mi fusse: restandone ad quelle obligatissimo, et offerendomi sempre a’ loro piaceri paratissimo. Et ale V. prefate M. S. mi recomando: que bene valeant.

Ex castro Leonis xxiiij octobris 1490.

Uti filius Joannes Ruvere
Urbis Praefectus (2).


Manca la risposta della signoria di Siena.

Contemporaneamente chiamavalo a sè anche tal persona cui premeva alla signoria di Siena l’obbligarsela, assai più che non il Prefetto di Roma: questi era Gentil Virginio Orsino, primo allora della potentissima sua casa posseditrice di feudi confinanti con quel di Siena, general-capitano dell’esercito napolitano, epperciò di molto peso ne’ consigli del re Ferdinando, che già altre volte aveva in Siena mutato lo stato e poteva mutarlo ancora: era anche l’Orsino amico de’ Sanesi, e per tutto ciò si comprende come questi abbiano inviato il loro ingegnere a Campagnano (3) anzichè a Sinigaglia, dove fors’anche sarebbesi di mala

  1. Arch. cit., filza 57. Gaye, docum. CXXXIV. Castrum Leonis d’onde scrive il Duca non è Castel S. Leo come tradusse il Gaye, ma Castelleone nella Marca sul fiume Cesana frontiera dello stato del Prefetto.
  2. A tergo alla lettera, che è originale, leggesi: Anno domini 1490, indict. VIII die vero primo mens. novemb. presentate fuerunt dicte letterae per dominum Perinum de Bellantibus: Magnificis dominis Prioribus Gubernatoribus et Cap.o: populi Civitatis Senarum.
  3. Campagnano piccola terra in campagna di Roma, a due miglia da Baccano. Il castello suo è ora rovinato affatto.

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