Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 1.djvu/26

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nel suo cuore il veleno dello scetticismo, mentre già da lungo tempo gittata vi aveva il germe di un odio implacabile verso l’uomo.

E pensava.... pensava alla singolar pertinacia del suo destino, che un sol giorno di piacere non gli avea concesso ne’ suoi 27 anni di vita.

Ed i suoi occhi, che seguivano macchinalmente le righe di caratteri che segnava, non si erano neanche volti al rumore di una carrozza che fermata si era dinanzi alla curia.

Quella carrozza era un magnifico calesse con superbo cavallo bianco. Un fantino in giacca rossa all’inglese discese subitamente dal seggiolo del servitore, e venne ad abbassare il montatoio.

Un giovin signore ne smontò. Avea questi un volto vermiglio e brillante, una barba nera e folta: un elegante cappello di castoro di Francia copriva la sua capellatura lucidissima e fina. Un nastro rosso era ad un occhiello della bottoniera.

— È questo Io studio di notar Basileo? dimandò, entrando, a Gaetano, il quale allora soltanto si accorse della presenza di questo individuo...

— Signor sì, rispose il commesso senza alzarsi dal suo posto, e non abbandonando la lunga penna di tacchino che il suo principale gli forniva per economia.

— Egli è assente, n’è vero?

— Signor sì.