Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 1.djvu/65

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avverrà che per forza di tempo o di emergenze io m’induca ad abbracciare uno stato dal quale rifugge al presente, il mio cuore, vi prometto, qualora persistiate ad onorarmi del generoso vostro amore, vi prometto che io sarò vostra.

A questi detti avresti veduto le abbattute sembianze di Rionero sfolgorare di gioia raggiante, e i suoi occhi riempirsi tosto di lagrime dolcissime e gioconde. Non potendo rattenere la pienezza del suo contento, si precipitò a’ piedi della fanciulla, e covrendo di baci la desira di lei, con solfocata voce esclamava:

— Grazie, grazie ti rendo, o Albina; tu mi salvi dalla disperazione e dalla morte... Sì, due... tre... quattro anni, aspetterò quanto vuoi, aspetterò anche per tutta la mia vita... già la mia vita ti appartiene... Grazie, grazie... Sono felice! pienamente felice!

Una lagrima di tenerezza spuntava negli occhi di Albina, cui tenne dietro subitamente la consueta malinconia.


III.


gli sponsali


Dopo questo abboccamento, il marchese Rionero, come che di frequente visitasse la baronessa di Saintanges, comportavasi inverso