Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/109

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vanti sentimenti fecero risuonar nel cuor di Gaetano la corda più bella ed armonica, la virtù. Egli si sentì preso dal possente desiderio d’imitar tanto delicato procedimento, di sublimare il pentimento co’ più inauditi sacrificii, di continuare l’espiazione della paterna colpa con una serie di atti della più cieca devozione.

— Ed è vero! sclamò Gaetano cadendo alle ginocchia del Marchese, Ed è vero! O Dio d’immensa misericordia! Provvidenza in cui io insensato più non fidava, oh come ora riconosco la tua mano onnipotente e salvatrice! Oh Grazia celeste, come le tue opere si svolgon mirabilmente quaggiù! E voi, signore, voi acconsentite che io viva! voi dichiarate estinto Gaetano Pisani, e nel momento che vostra figlia si muore!... Signore, lo giuro su queste ginocchia che Dio mi permette di riabbracciare, io non respirerò che per dipendere da’ vostri cenni; io salverò vostra figlia, le ridonerò la vita siccome le ridonai la vista, e quando ella sarà salva, se voi mi direte: muori; un momento dopo, io sarò disparso dalla faccia della terra.

Il Marchese alzò Gaetano, il sostenne perocchè questi sentivasi vacillar le ginocchia.

— Venite, signore, gli disse freddamente il padre di Beatrice... l’avvenire è coperto da un funebre velo e l’anima mia è trista come per morte... Venite, si tratta ora di salvar Beatrice, la figlia mia, la diletta mia figliuola... Gaetano Pisani più non esiste... Ricordatevi che voi siete ancora per tutti Oliviero Blackman lo sposo di Beatrice Rionero.