Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/124

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pezzettino di carta segnava i passi più notevoli e che più avevano eccitata l’ammirazione della leggitrice. Erano massime sapienti pensieri di elevata morale, passi atti a consolare i più grandi dolori, e le sventure più affligenti. Albina conosceva gl’idiomi inglese, francese e italiano; epperò i suoi libri erano di autori che scrissero in queste tre lingue.

Ci piace riportare alcuni de’ più considerabili brani segnati dalla madre di Beatrice, e che questa leggeva con avidità indicibile.

In un autore inglese era notato;

«Benedette quelle mani che preparano un piacere ad un bambino!

Molti penosi momenti della nostra vita ci avremmo risparmiati se ci fossimo astenuti dal giudicare e dal condannare.

Sia ringraziato Dio pe’ buoni libri! Essi sono le voci de’ distanti e de’ morti, e ci fanno ereditare la vita intellettuale de’ secoli passati. Essi compartiscono a tutti quelli che sanno usarli la compagnia e il conversare de’ migliori esseri della specie umana.»

In uno scrittore francese era segnato:

«Noi siamo infelici e divisi perchè ci siamo allontanati dal Vangelo.

Il ricco ha le sue ore di miseria, di amarezze e di angosce, le sue ore ardenti di lagrime e di disperazione.

Nella famiglia tutto è calma e quiete; il cuore, riscaldato dalle umane lotte e dalle passioni disastrose, vi si ritempera, come nella sera il fiore ricurvo si rialza sotto la freschezza che cade dai grandi alberi.