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Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/176

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— Un sacerdote... presto... un sacerdote.

Il Parroco di Sorrento venne di persona.

Il Marchese Rionero e Gaetano si allontanarono per poco.

Il casino risuonava di pianto e di preghiere.

Mezz’ora passò.

Il Parroco entrò nelle stanze interne ad avvertire la famiglia che Beatrice era del tutto preparata al solenne passaggio... ma che questo non sembrava così imminente.

La famiglia fu di bel nuovo a’ suoi fianchi.

L’inferma chiese da bere.

Poco stante, ella spalancò gli occhi, guardò intorno a sè.

— Padre... Padre mio, esclamò, dove sei?... Oliviero... Carolina... dove siete?

— Siam qui, figlia mia, vicini a te... la Vergine Assunta ci farà la grazia di ritornarti a noi...

— Oh... io più non vi scerno!... Abbracciami, padre mio... fa... che io senta... il tuo volto... le tue labbra... sulla mia fronte... io... più non veggo... Padre, padre mio, non mi abbandonare... io moro... vado a raggiungere... mia madre... ella mi aspetta... son pur... felice!... La Madre di Dio... ha esaudito... le mie preghiere... Oggi... è il giorno dell’Assunzione!... Oh... perdonami, padre mio... Oh quanto... hai sofferto per me!... Iddio ti renda... felice... E tu, Oliviero stringi la mia mano... io ti... ringrazio della luce... che desti agli occhi miei... ti ringrazio dell’amore che avesti per me... tu sei nobile... sei gene-