Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/45

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vole eziandio provvedea, per la necessaria cura posteriore.

Gaetano non potea mancare di attingere nuove e peregrine ispirazioni nelle vaste cognizioni di un tanto uomo, epperò anche questa volta lo interrogò, ed ebbe la soddisfazione di vedere che le sue idee si accordavano interamente con quelle del K...

È indicibile la commozione onde Gaetano vide spuntare il giorno dal quale dipendeva l’intera sua vita. Se un gran batticuore accompagnava pressochè sempre le sue operazioni sovra persone indifferenti, si figuri chi può con che palpiti si accingeva questa volta a porre la sua mano sulla fronte di quella fanciulla a lui tanto cara! Solamente gli artisti che si accingono a correggere un difetto in un capolavoro posson comprendere quanto sien terribili per commozioni quegl’istanti, in cui la mano dee portarsi su bella fattura. Allorchè Michelangelo si apprestò a ritoccare un lavoro di Raffaello, la sua mano tremava; il vecchio suo cuore battea con balzi violenti, e l’anima sua era tutta nel pennello che dovea passare su gli affreschi dell’Urbinate.

In queste situazioni era Gaetano, aggiugnendosi a’ palpiti dell’artista quelli dell’amante. Ma il medico comprese che egli dovea far tacere ogni emozione che avrebbe potuto fargli oscillar la mano, e si promise non dare ascolto ad altra voce che a quella dell’arte.

Beatrice pregò lungamente la vigilia del giorno prefisso, e, levatasi secondo il consueto pria

o.