Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/50

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Egli tirò per le girelle te sedia a braciaiuoli su cui stava seduta Beatrice, e la situò di lato alla finestra per modo che la luce venisse di fianco e non cadesse direttamente sulla retina della neofita alla luce.

Gaetano aprì la scatoletta d’oro e ne cavò l’Ago di Scarpa. Il medico si situò in faccia alla cieca; con la sinistra ne tenea fermo il capo, e con la dritta si apprestò all’operazione dell’occhio sinistro.

Beatrice mise on piccolo e sordo gemito... La sclerotica era punta.

Altro grido soffocato fu messo dalla cieca.

La lente cristallina era abbassata.

Dopo alquanti secondi più non eravi opacità..., la pupilla era libera!

Momenti terribili!

Di repente, Beatrice manda un grido straziante e perde l’uso de’ sensi: le fattezze del suo volto sono bianche come quelle d’una statua di marmo.

Gaetano socchiuse maggiormente le imposte accostò alle narici della fanciulla un’ampollina di etere, e quindi suonò il campanello — Era questo il segno convenuto.

Il marchese Rionero comparve sotto l’uscio; i suoi occhi interrogarono con indicibile ansietà la fisonomia del medico. Egli era pallido, tremante, sbalordito.

— È fatto! esclamò Gaetano a voce bassa e quasi tronca dal pianto; una pupilla è già libera!

— Oh Dio, Dio ti ringrazio, esclamò il pa-