Pagina:Mastro-don Gesualdo (1890).djvu/176

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— No!... Son villani che tornano in paese. Oggi è sabato e arriva gente sino a tardi.

— Io l’avevo indovinato! — rispose la Cirmena. — Ho l’orecchio fine!... Chi aspettate, voi?

— Donna Giuseppina Alòsi, per bacco!... Quella almeno non manca mai!

— L’avrà trattenuta il cavaliere... — si lasciò scappare il marchese, perdendo la pazienza.

Santo, che s’era già alzato, tornò a sedere mogio mogio.

— Con permesso! con permesso! — disse il canonico. — Un momento! Vo e torno!

Donna Sarina gli corse dietro nell’anticamera, e si udì il canonico rispondere forte:

— No! Qui vicino... dal Capitano!...

Il marchese che stava coll’orecchio teso fingeva d’ammirare ancora i mobili e le stanze, e tornò a dire:

— Belli! belli!... Una casa signorile! Siete stati fortunati di potervi cacciare nel nido dei La Gurna!... Eh! eh!... Se ne videro qui delle feste... in questo stesso luogo!... Mi rammento... pel battesimo dell’ultimo La Gurna... Corradino... Adesso sono andati a stare a Siracusa, tutta la famiglia, dopo aver dato fondo a quel po’ che rimaneva!... Mors tua vita mea!... Qui starete da principi!... Eh! eh!... son vecchio e la so lunga!... Ci staremmo bene anche noi, eh, donna Sarina?... eh?